Il mito di Enea, l’eroe che viaggio lungo il Mediterraneo

Il mito di Enea, l’eroe che viaggio lungo il Mediterraneo

Enea è una delle principali figure della ​mitologia greca e romana​. Figlio di Anchise, cugino di Priamo, re di Troia e della dea Afrodite (Venere per la cultura romana), dea della bellezza, dell’amore e della primavera.

Enea ​incarna l’archetipo dell’uomo umile e coraggioso​. Principe dei Dardani, partecipa alla guerra di Troia contro i greci, al fianco di Priamo e dei troiani. Si distingue come valoroso tra i valorosi. È un eroe di grande ardore, secondo per abilità in combattimento soltanto al più grande di tutti i guerrieri troiani: Ettore, figlio del re Priamo e Principe di Troia.

Enea contro Achille
Enea è talmente coraggioso da sfidare in duello persino il temibilissimo Achille (colui che ucciderà Ettore) che, furioso per la morte dell’amato cugino Patroclo, scende in battaglia desideroso di sterminare quanti più nemici possibile, nella vana speranza di placare la sua ira funesta.

“Achille a sua volta scagliò l’asta dalla lunga ombra e colpì Enea nello scudo rotondo al bordo estremo dove il bronzo è più sottile e più sottile la pelle di bue. Da parte a parte passò, il frassino del Pelio, e lo scudo risuonò sotto il colpo”.
(O​ mero,​ Iliade, Canto XX, vv. 273-277)

Enea, ​figura indissolubilmente legata al mare, è il protagonista assoluto dell’​Eneide di Virgilio​, il poema latino che narra le vicende successive alla sua fuga dopo la caduta di Troia. Un lungo e avventuroso viaggio navigando lungo il Mediterraneo fino ad approdare nella penisola italica, dove sposa Lavinia e ​prende parte alla fondazione di Roma​.

Andrea Caimmi: Lezione Recitata sul Mito di Enea
Domenica 2 Giugno, presso il Moletto Medusa, alle ore 17.30​, ​l’attore Andrea Caimmi offre una Lezione Recitata sul Mito di Enea.

Oggi, sovente immagini di colonne di profughi ci mettono di fronte a ​sensi e crisi d’identità minacciate​, sfide più o meno accettate ​d’integrazione culturale​, riflessioni su politiche economiche e mutamenti climatici.

Allora, è ricorrente in tutti noi la ​sensazione di dover affrontare una situazione inedita​, verso la quale non saremmo provvisti di categorie interpretative adeguate.

È quindi certamente ​provocatorio pensare che proprio i grandi poemi epici alla base della cultura nostra occidentale già evochino un quadro di situazioni e di problemi non troppo dissimile dallo scenario attuale, aiutandoci a ​ragionare su quale futuro ridisegnare come comunità​.

Enea è un profugo allo sbando in un contesto di collasso politico, economico, climatico e religioso che travolge le società dell’età del bronzo (circa 1200-1150 a.C.): una crisi che registra migrazioni forzate, crolli d’imperi e faticosi nuovi scenari culturali chiaramente recepiti e raccolti anche nei miti classici.

 

 

“Vedo a Colori” di Giulio Vesprini: alla scoperta del porto colorato

“Vedo a Colori” di Giulio Vesprini: alla scoperta del porto colorato

Vedo a colori è un progetto artistico nato nel 2009, con Giulio Vesprini come Art Director, il quale, da sempre fortemente interessato alla ricerca grafica e architettonica, si è voluto misurare con l’Archigrafia, ovvero il connubio tra forme architettoniche e grafica.

Un progetto di Street Art che, attraverso le sue molteplici forme, una contaminazione gioiosa e colorata, si pone un obiettivo di ​recupero e trasformazione urbana, tramite la realizzazione di murales​.

Uno slancio artistico che insegue il nobile intento di riportare in vita il porto del comune di Civitanova Marche donando agli abitanti e a chi, come pescatori e guardie costiere, nel porto lavora, un rinnovato entusiasmo nei confronti un luogo centrale nel folclore e nella tradizione della città, riconsegnandolo al vivere quotidiano di tutti.

Pennelli e rulli bagnati da tempere vivaci i siti portuali ​recuperando architetture complesse lungo tutta l’area marittima del porto civitanovese​, regalando alle pareti, prima grigie e prive d’identità, una nuova pelle fatta di colore e di luce e trasformandole in autentiche custodi di memoria storica.

Nel complesso della varietà di linguaggi pittorici ​emerge un’unica dedica al mare​, una dedica soffice e calda, un tesoro condiviso in un museo a cielo aperto dove l’arte è di tutti e per tutti, dove l’arte ​trasforma il porto in approdo turistico e di cultura, riportandolo in vita come uno dei porti più colorati d’Italia​.

Guarda lo Spot Documentario ​Vedo a colori, street art al porto”, regia Caterina Marchetti

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